Il parco

In mezzo al Mediterraneo, sotto il sole del mezzogiorno, tra il mar Tirreno e il Mar Ionio, sopra le cime innevate, davanti a spazi immensi dove si può sognare scrutando le stelle, c'è il Parco Nazionale del Pollino, che con i suoi 192.000 ettari lo rende il Parco più grande d'Italia.           

Ne fanno parte ben 56 Comuni di cui 32 nel versante calabro, e 24 nel versante lucano, visto che il Parco è a cavallo proprio tra le due regioni. Le province interessate sono Cosenza, Potenza e Matera. La sua istituzione avvenuta nel 1993, lo annovera tra i parchi più giovani.

Vera spina dorsale dell'Appennino Meridionale con il suo gruppo montuoso più elevato, è luogo di natura, di biodiversità, di paesaggi superbi, di storia, di cultura ed ambiente dove l'ecosistema naturale ed umano convivono ancora dopo millenni.

E' la montagna che abbracciando i due mari passa dal Massiccio dei Monti dell'Orsomarso (i monti di sud-ovest)con le vette del Cozzo del Pellegrino a m.1987,della Mula mt 1935  e della Montea mt 1825 (definita da autorevoli esperti del settore “il Monte Bianco del sud”) al cuore del Parco con Serra Dolcedorme mt 2267 e Monte Pollino mt. 2248.

E' il Parco dalle mille emozioni; dalle cime ancora ammantate dall'ultima neve di primavera, si passa alle praterie d'alta quota a pianori carsici, da vertiginosi strapiombi ad aride steppe pietrose e fiumare dai greti fioriti, a profondissime gole selvagge scavate dalle acque fresche, chiare, limpide, ed a deliziosi boschetti ornati di ontani, salici e pioppi, attraversando fitti boschi di acero e leccio, misteriose foreste di faggio ed abete bianco, grotte, dirupi, gole e vallate, si possono osservare le tracce di lupi, cervi, caprioli, scorgere il volo maestoso dell'aquila, del falco, dell'avvoltoio, della poiana, del nibbio, sentire il battere del picchio, dello scoiattolo e del ghiro.

Ed infine sui contorni delle cime più elevate,ci si trova al cospetto di veri monumenti arborei, immersi in un'altra dimensione temporale, che non hanno uguali nel nostro continente: il Pino Loricato, simbolo del Parco, tenace superstite dell'ultima era glaciale. Albero imponente ed elegante, di straordinaria bellezza, propaggine dell’ultima glaciazione deve il suo nome alla struttura della corteccia che ricorda vagamente le loriche, piastre metalliche delle antiche corazze romane. Dai profili contorti, a causa del peso della neve e dei forti venti a cui è sottoposto, il Pino Loricato simbolo del Parco, può essere considerato per la sua rarità quasi un “monumento”, anche dopo la morte il suo tronco perdendo la corteccia resta lì in piedi per anni a guardia del territorio circostante.

Santuari di montagna (come la Madonna di Pollino, a San Severino Lucano; la Madonna delle "Armi" a Cerchiara di Calabria; la Madonna del Petteruto  a San Sosti; la Madonna della Neve a Buonvicino) vegliano sulle genti lucane e calabre, abitanti di paesi di origine "arbereshe', dei centri storici di piccoli borghi all'interno del Parco con le strette viuzze, con portali di pietra, con castelli, con chiese, con riti ed usanze di un tempo, dove, nelle campagne si coltiva  ancora con vecchi metodi, coniugando le produzioni tradizionali, agro-pastorali ed artigiane con sapori, odori e suoni altrove sconosciuti. Infatti, solo una piccola minoranza dei Comuni del Parco ha le dimensioni di una cittadina. I restanti sono piccoli comuni, veri e propri borghi di pietra arroccati sui monti, dove le case sono addossate le une alle altre, caratterizzati da piccole botteghe, dalla piazza che diventa luogo di incontro, dalle chiese e dalle tante cappelle che testimoniano la profonda religiosità degli abitanti. Infine, spesso sono contrassegnati da un palazzo baronale o dai ruderi di un castello che sta a guardia, come un tempo, sulle fiumare o sulle valli da dove poteva arrivare il nemico.

Il Parco è consigliato a chi ama il trekking e l’escursionismo, a chi ama il contatto diretto con la natura più incontaminata e selvaggia, a chi ama l’alpinismo e il rafting, agli amanti del torrentismo più estremo e a tutti coloro che hanno voglia di scoprire un territorio solitario e silenzioso rotto solo dal vento che si infrange tra le foglie degli alberi, o gustare sapori e sensazioni ormai dimenticate. Visitare il Parco Nazionale del Pollino è un’esperienza unica che non dimenticherete. Ritroverete il piacere dell’abbraccio della natura selvaggia ed incontaminata, scoprirete la cultura antica della popolazione locale, gentile e discreta, il gusto dei sapori veri.

 

E' un territorio ancora incontaminato, dove esistono dei valori unici con silenzi ed orizzonti interminabili, per tutti coloro che sensibili al fascino della natura, vogliono ritemprarsi ed ossigenarsi in un vero e proprio paradiso.